Giugno 14, 2023

Tavola rotonda della Sanità

Ieri 13 giugno, Gemelli Medical Center ha partecipato alla Tavola rotonda della Sanità, patrocinata da Fondazione ICSA, sul tema “IT Governance, Risk e Compliance: analizzare il contesto, gestire il rischio, prevenire il danno”.

Alla tavola rotonda, che si è tenuta presso la Casa dell’Aviatore a Roma, hanno partecipato rappresentanti di numerose strutture sanitarie, tra i quali Gianluca Alviti, amministratore delegato di Gemelli Medical Center.

Il dibattito ha preso il via dalla presentazione del case study dell’OSPEDALE ISRAELITICO, il quale ha adottato un sistema di sicurezza globale (HGS – Health Global Security) in grado di proteggere sia l’infrastruttura IT che i processi dagli attacchi informatici.

Negli ultimi anni, infatti, i dati relativi agli incidenti di cybersecurity sono sempre più allarmanti.
Nel corso della sessione è emerso che l’Italia è al terzo posto, dopo USA e Canada, per numerosità di attacchi. Inoltre, gli ospedali e le strutture sanitarie sono nel mirino dei criminali informatici sia per l’importanza che riveste il settore, sia per la sensibilità dei dati che trattano.

Un attacco informatico potrebbe avere molteplici conseguenze: violazione della privacy dei pazienti, frodi finanziarie, truffe assicurative, oltre a richieste di riscatto e all’impossibilità per il paziente di essere curato tempestivamente.

La complessità delle reti infrastrutturali IT delle strutture sanitarie, inoltre, le rende un bersaglio particolarmente vulnerabile soprattutto a causa della numerosità dei punti di accesso attraverso i quali è possibile subire un attacco informatico.

I partecipanti hanno contribuito, con i loro interventi, a rimarcare le criticità della cybersecurity.

In particolare l’AD Alviti ha evidenziato come ogni organizzazione sostenga ingenti costi per la protezione della propria infrastruttura IT e di come si debbano costantemente adeguare le dotazioni di sicurezza per rimanere al passo con attacchi informatici sempre più sofisticati.

Una soluzione auspicabile, propone Alviti, potrebbe essere quella di collaborare alla creazione di una banca dati centrale, creata dal servizio sanitario nazionale e a disposizione delle organizzazioni sanitarie.
Questa consentirebbe ai cittadini di fruire dell’esperienza di cura in una maniera più agevole, alle organizzazioni sanitarie di liberare risorse da poter reinvestire in cybersecurity, ottenendo un efficientamento del sistema nazionale.

La tavola rotonda ha, in conclusione, trovato l’accordo dei partecipanti sulla necessità di un approccio integrato e una stretta collaborazione tra organizzazioni sanitarie, fornitori di servizi tecnologici e autorità di regolamentazione.

I temi dibattuti saranno spunto di un ulteriore approfondimento nell’incontro nazionale di fine anno di Fondazione ICSA.